Project work a cura di: Marco Bracoloni e Barbara Calabrese per il Master di II livello in Comunicazione Istituzionale, Anno Accademico 2011/2012
Project work a cura di: Marco Bracoloni e Barbara Calabrese per il Master di II livello in Comunicazione Istituzionale, Anno Accademico 2011/2012
“GIUREDI – Sap_rete Sorvegliare” si presenta prevalentemente come un progetto di comunicazione interna al Ministero della Giustizia, in tutte le sue articolazioni funzionali e territoriali, che inserendosi nella rete intranet già in uso, propone un modello per sopperire ai numerosi vuoti che i canali diretti della comunicazione hanno presentato e che risultano tuttora poco esplorati pur nella loro evidente importanza e potenzialità di sviluppo.
I predetti “vuoti” hanno risaltato cronici ritardi nelle comunicazioni, e, sono stati forieri di malfunzionamenti di grave entità, spesso anche con ripercussioni economiche rilevanti.
La rete rappresenta la soluzione più adatta ad assolvere, altresì, a una funzione di canale di comunicazione esterna in quanto altri operatori, che definiremmo “qualificati”, appunto esterni all’organico degli uffici pubblici ma comunque ritenuti utenti principali, quali gli avvocati, che, tramite la stipula di Convenzioni tra le sedi Distrettuali del Ministero della Giustizia e gli Ordini degli Avvocati, avranno accesso alla rete e potranno prendere visione in tempo reale dei provvedimenti riguardanti i propri assistiti.
Il progetto si presenta, anche, come uno strumento di comunicazione esterna dal momento che prevede un collegamento con il portale della Regione, fruibile dagli operatori di uno sportello dedicato alle popolazioni migranti per le funzionalità istituzionali della Regione, in materia. Ciò garantirà supporto informativo in tempo reale.
In questa fase rivestirà un ruolo molto importante il contenuto della Convenzione, proveniente dagli obiettivi comuni individuati nel precedente atto (Protocollo d’Intesa), stipulata tra il Ministero della Giustizia, in persona degli Uffici Distrettuali Regionali, e la Regione, che dovrà prevedere anche una fase formativa comune tramite almeno due incontri, uno a carattere seminariale e l’altro a carattere più operativo, tra gli operatori delle Amministrazioni interessate che per primi saranno coinvolti e realizzeranno il progetto pilota.
Il progetto presenta una forte valenza innovativa, in quanto si muove nel solco dei dettami dell’Unione Europea in tema di funzionamento della Pubblica Amministrazione volti a perseguire una governance democratica.
Nell’attuale “società dell’informazione” il concetto di democrazia è fortemente connaturato con il concetto di e-democracy, neologismo inglese coniato quando il dibattito sulla democrazia elettronica riferita limitatamente alle nuove forme di partecipazione dei cittadini alle consultazioni elettorali mediante l’utilizzo delle ICT, si è ampliato fino a comprendere qualsiasi forma di partecipazione dei cittadini alle attività delle pubbliche amministrazioni, ad ogni livello, mediante l’utilizzo delle tecnologie telematiche.
L’informazione, la consultazione e la partecipazione attiva aumentano la trasparenza dell’amministrazione e incoraggiano la cittadinanza attiva, contribuendo, in tal modo, a consolidare la democrazia. Questo progetto ha l’ambizione di collocarsi nel secondo ambito di politiche di intervento per la e-democracy, ovvero quello che persegue il rafforzamento della partecipazione dei cittadini attraverso politiche di trasparenza e pubblicità dell’azione pubblica, diffusione dell’informazione istituzionale, anche rispetto ai documenti preparatori ed intermedi dei procedimenti. Operare a questo livello significa, in buona sostanza, muoversi nella direzione di rafforzare la capacità dei cittadini di operare un controllo sull’azione pubblica.