Un incontro per discutere delle prospettive, delle opportunità e delle suggestioni che il contatto con la rete sta offrendo al nostro paese

22 Febbraio 2018 – Ministero dello Sviluppo Economico, Sala Parlamentino

Venerdì 22 febbraio, al Ministero dello Sviluppo Economico, alla sala del Parlamentino, si è tenuto un primo momento di dibattito e lavoro sul tema del Futuro delle Tecnologie Internet e delle prospettive per il nostro paese. 

La giornata, aperta dal prof. Franco Salvatori, capo dipartimento Università di Roma Tor Vergata, da Lucio Fumagalli, presidente del Baicr Cultura della Relazione, da Beniamino Quintieri, Presidente SACE, da Giovanni Miele, Giornalista Parlamentare e  da Renato Marini, direttore del Master, è stata incentrata sull’impatto che l’innovazione fisica, tecnologica, ma anche e forse soprattutto sociale, sta avendo sul settore dei beni culturali, del turismo e in generale di tutto il patrimonio del Made in Italy.

Ho promosso questa giornata per facilitare un dialogo sempre più intenso fra soggetti diversi.”

Lucio Fumagalli


“Il gap di competenze è ancora forte. Ad oggi, solo una piccola parte delle imprese, in Italia, opera su sistemi online. Mentre il mercato digitale Europeo è in crescita.”

Beniamino Quintieri

 

“Tra qualche anno avremo un patrimonio di informazioni straordinario a disposizione, la sfida dei ricercatori è mettere in connessione la quantità d’informazioni con la materia celebrale mondiale.”

Franco Salvatori

“Per il giurista oggi è fondamentale riconoscere l’importanza dell’impatto tecnologico.

Renato Marini

Si è parlato di tecnologia, di innovazione, di intelligenza artificiale, di machine learning, di hub, di sistemi di monitoring e harvesting. Si è parlato del nuovo Master e delle opportunità a tema sociale, culturale e anche di business, retrostanti all’Internet of Things. Ma soprattutto si è parlato di “Internet of Humans”.

Nel presentare il lavoro di ricerca “Beyond Social”, Salvatore Iaconesi, Presidente di Human ecosystems Relazioni, ha utilizzato un software di visualizzazione per rappresentare i flussi di interesse sul tema, emersi durante il corso della ricerca. Una ricerca che, da una parte ha messo in evidenza la scarsa attenzione dei cittadini verso il tema, dall’altra ha evidenziato come i dati vengano ancora gestiti in maniera monopolistica e spesso in modo poco chiaro ed etico. Fiorenza Lipparini, Direttore della ricerca e co-founder di PlusValue, si è soffermata proprio su questo aspetto, commentando le differenze tra l’interesse emerso in rete nei confronti di temi come il calcio, brexit e appunto il futuro di internet. Infine, Giulio PasiScientific Officer & Policy Advisor European Commission, Nadio Delai, sociologo e dirigente d’azienda e Marco Bani, capo segreteria tecnica e ufficio comunicazione AgID, hanno dato le proprie impressioni sui modelli sociologici che stanno mutando di pari passo con l’evoluzione tecnologici.


“Il risultato di questa ricerca è un meta risultato: un risultato che parla dei risultati. I dati sono una ricchezza molto preziosa perchè ci permettono di avere esperienza di tantissimi punti di vista. Il vero problema è che spesso questi dati non sono open, gestiti da pochi soggetti, raccolti in maniera spesso poco etica. Chi gestisce i dati ha incredibile impatto sulla vita delle persone possono pilotare le informazioni che ci vengono mostrate e il nostro stile di vita.”
Salvatore Iaconesi

“Curioso quando attorno ad un tavolo, si ritrovano un gruppo di ragazzi tutti concentrati ad utilizzare il proprio smartphone. In quest’epoca di forte individualismo, è necessario recuperare una relazionalità rivolta al “noi”, che ci conduca inoltre verso processi sociali più funzionali, poetici e significativi”.

Nadio Delai

“Cambia anche il nostro modo di immaginare il futuro: Siamo passati dai Jetsons di Hanna-Barbera a Black Mirror, che racconta di un futuro distopico dell’utilizzo delle tecnologie. Il futuro è mutevole, noi abbiamo la responsabilità di viverlo in maniera attiva e contribuire a renderlo migliore attraverso le nostre conoscenze e tecnologie. Per far questo, bisogna immaginare il futuro partendo dal presente: bisogna pensare a nuovi percorsi educativi e formativi adatti ad affrontare le sfide di domani”
Marco Bani

L’incontro è proseguito poi con una tavola rotonda in cui sono stati coinvolti gli operatori commerciali e che hanno fornito la una visione più articolata sul futuro della rete per gli operatori culturali e commerciali, del nostro paese. Partendo dall’intervento di Daniele Bettarelli sull’impatto delle nuove tecnologie per i beni culturali, arrivando al brillante intervento del direttore del Polo Culturale del Mise, Gilda Gallerati, sulla relazione tra internet e patrimonio culturale. Tutti i relatori, guidati dalla moderazione del Presidente del BAICR Cultura della Relazione, Lucio Fumagalli, hanno fornito un contributo al dibattito concentrando l’attenzione sulle opportunità che lo sviluppo delle nuove tecnologie offrono ai settori d’impresa del nostro paese. Da Madel Castra, referente Comitato di settore per le Biblioteche e gli Istituti culturali – MIBACT, Davide De Lungo – Dottore di Ricerca in Diritto Pubblico – Università di Roma Tor Vergata, Nicola Martinelli, Presidente eFM e Michele Tarquinio – Presidente CoIRICH, hanno arricchito il dibattito portando dei contributi diretti sulla base delle proprie esperienze. Infine, Alessandra de Seneen, socia 4changing tra gli organizzatori della giornata, ha chiuso il dibattito ringraziando tutti i presenti e auspicando ulteriori passaggi nei prossimi tempi per proseguire le attività in maniera operativa.

“La ricerca che stiamo facendo nella nostra realtà (eFM) è quella di affrontare la rivoluzione digitale analizzando la profondità del cambiamento. ”
Nicola Martinelli

“L’Italia dovrebbe sfruttare di più la potenzialità di internet, bisogna pensare a Come valorizzare il patrimonio culturale attraverso le tecnologie IoT”
Michele Tarquinio

“Il visitatore dei beni culturali deve essere ascoltato perché può suggerire migliorie utili ad accrescere il valore stesso dei beni culturali. Gli stessi visitatori possono fare network e scambiarsi conoscenze attraverso la rete”
Francesco Magini