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OMTIl settore turistico, alberghiero e della ristorazione offrono sempre più opportunità ai giovani, sviluppando occupazione per coloro che hanno competenze specifiche. 

Una ricerca effettuata da GFK denominata “Viaggio in Italia” ha misurato la soddisfazione dei viaggiatori che hanno come destinazione la penisola italica. Dai dati emerge un grado di soddisfazione pari all’85% con un particolar riguardo verso l’Italia talvolta “nascosta” ma definita come “autentica”. Uno degli obiettivi che il Governo intende sviluppare è la distribuzione dei flussi turistici, spostando il focus dalle grandi città ai centri meno conosciuti, ma ricchi di storia.

L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in convenzione con BAICR Cultura della Relazione e la società di consulenza 4Changing, ha attivato la I edizione del Master di I livello in “Ospitalità e Marketing dei Territori”, della durata di un anno accademico (1500 ore – 60 CFU) e con la possibilità di scegliere tra due modalità di frequenza: blended e presenziale.

Per scoprire ulteriormente i temi del Master e gli obiettivi, abbiamo intervistato il Dott. Salvatore Crobu, docente di Organizzazione alberghiera all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e professionista nel campo delle hotellerie di charme.
Il Master, immerso nel settore del turismo e dell’accoglienza, prevede numerose testimonianze della realtà alberghiera, avvalendosi di una presenza continuativa di manager al fine di assicurare un alto livello di integrazione tra aspetti disciplinari e l’operatività alberghiera.

 


Gent.mo Dott. Crobu, Lei ha curato in particolar modo il modulo riguardante la differenziazione tra hotel di charme, piccole catene e albergo diffuso nel Master “Ospitalità e Marketing dei Territori”. Cosa distingue queste tre categorie alberghiere e cosa li accomuna tra loro?

Sono sfaccettature di uno stesso gioiello, ogni tipologia ha le sue caratteristiche uniche e trasmette sensazioni diverse a chi fruisce dei suoi servizi, ma tutte e tre sono accomunate nel rappresentare l’interfaccia culturale tra il territorio e i suoi ospiti. L’hotel di charme, in virtù delle sue caratteristiche storiche, artistiche, di location, di unicità, di servizi dispensati, si rivolgerà al turista che cerca sensazioni non ripetibili, che voglia sentirsi un principe nel proprio castello; al contrario, il turista che utilizza le catene alberghiere, cerca la sicurezza e la continuità dello standard qualitativo applicato, in qualunque posto si trovi, per immergersi poi nella realtà locale ; il turista che invece fruisce dei servizi dell’albergo diffuso è alla ricerca dell’autenticità, vuole immergersi nel territorio, toccarlo con mano, alloggiare nelle case antiche di un caratteristico paesino, sentirsi parte di esso….
Tutti questi turisti sono però alla ricerca di un’esperienza culturale appagante.

Per quale motivo un giovane laureato o un professionista del settore dovrebbe seguire il Master? Quali capacità e competenze si vogliono formare attraverso questo percorso formativo?

In un contesto competitivo, come quello odierno, si sente fortemente la necessità di essere preparati e specializzati nel settore in cui si opera o si voglia operare; questo Master si propone di dare un contributo importante a chi lavora o auspica di lavorare nel mondo dell’ospitalità, trasferendo loro quelle competenze teoriche e pratiche che permetteranno di poter iniziare con sicurezza un percorso professionale stimolante e appagante.

Il Master consta diversi moduli per un totale di 1500 h (60 CFU). Reputa i contenuti del Master adeguati alla professionalità che si vuole formare?

Assolutamente si. Ogni modulo è studiato per acquisire e costruire, gradualmente, quel bagaglio di conoscenze e capacità specifiche necessarie a un manager dell’ospitalità.

Sono previste esperienze di rilievo in aziende operanti nel settore o progetti di ricerca che approfondiscono i concetti spiegati a lezione in maniera concreta ed esperienziale, in un’ottica del “learning by doing”?

Certo, sono previsti degli stages in aziende primarie del settore dove gli studenti vivranno e metteranno in pratica quanto acquisito nelle lezioni. Questo è fondamentale per supplire allo “scollamento” tra scuola-istruzione e azienda-lavoro.

All’interno del Master si analizza il confronto con il tema territoriale anche attraverso lo studio dei “Percorsi”. Cosa pensa riguardo le vie culturali e di pellegrinaggio e le strade a rapido scorrimento? Quale valore aggiunto comporta la conoscenza di queste due tipologie nell’ambito dell’ospitalità e del marketing dei territori?

Penso che l’individuazione dei sentieri, dei luoghi di ristoro e pernottamento, delle cappelle e pievi, delle abbazie, che sono riconducibili al grande fascio della Via Francigena che si esplicitava nel pellegrinaggio, fin dal Medio Evo, attorno a tre poli, Santiago, Roma, Gerusalemme, non solo sia legata ai valori della fede, ma sia anche importante in termini di valori economici e sociali, identificando una nuova forma di proposta di attività turistica, più attenta ai valori dell’ambiente. In Spagna, infatti, il Cammino di San Giacomo di Compostela, richiama annualmente migliaia di “pellegrini” che a piedi percorrono gli antichi sentieri, pernottando nei caratteristici ostelli, così come milioni di persone ogni anno confluiscono lungo il Cammino di Santiago.

Quando l’albergo è un intero borgo: cosa pensa dell’integrazione in ambiente alberghiero del territorio circostante? Pensa che l’albergo diffuso sia richiesto dai turisti?

In Italia si trovano diversi borghi-alberghi, con unità abitative dislocate in più edifici separati e preesistenti, spesso di grande valore storico-artistico. E’ un modello di accoglienza che rispetta l’ambiente e l’identità culturale dei luoghi, coniugando l’attività turistica con lo sviluppo sostenibile dell’ambiente e delle comunità locali. Ciò rappresenta un grande attrattore per un target di turisti che ricercano un’esperienza turistica autentica.

Secondo i dati, la percentuale di turisti (soprattutto provenienti da Paesi esteri) che scelgono l’albergo diffuso, anziché gli hotel tradizionali, è in forte aumento. Secondo Lei, per quale motivo vi è questo fenomeno? E per quale motivo sta cambiando la modalità di viaggio del “turista odierno”?

Il turista che gli studiosi social definiscono 2.0 , ha mutato progressivamente, non solo è attratto da quegli stereotipi classici (monumenti, opere d’arte ecc. ) , è un turista post moderno e la ricerca dell’autenticità è la cifra concreta della sua esperienza turistica, vuole vivere un’esperienza di matrice olistica. Vuole percorrere i vicoli stretti e le piazze nascoste del borgo,
alloggiare in una casa storica, esplorare i mercatini tipici o d’antiquariato, assaporare i piatti locali. E’ alla ricerca della “ back region “ .

Quale valore aggiunto fornisce agli studenti questo percorso didattico in una realtà così complessa e competitiva come la realtà turistica e alberghiera?

Questo percorso didattico fornisce agli studenti una visione e una preparazione non solo teorica e culturale, ma integrata da interventi di professionisti dell’ospitalità e da stages nelle aziende fornirà loro una conoscenza orientata verso un inserimento professionale e lavorativo, altamente qualificato.

 

 

Per informazioni gli interessati potranno rivolgersi a: 
Segreteria organizzativa Master – BAICR Cultura della Relazione
Via delle Coppelle 35, 00186 – Roma
[t] 06 68891410;
[f] 06.62284910
[@] ospitalita@baicr.it

 Approfondimenti

Il Master in Cultura dellalimentazione Brochure del Master in Ospitalità e Marketing dei Territori

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